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Segesta

il più bel tempio Greco in Sicilia

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Segesta

Il tempio Greco di Segesta è il più bello della Sicilia grazie alla sua ubicazione, in mezzo a un magnifico paesaggio bucolico; esso infatti spicca solitario in una stupenda cornice naturale, ed è uno dei monumenti della Magna Grecia meglio condervati. Segesta fu costruita con il nome di Egesta dagli Elimi nel XII secolo, gli stessi che fondarono Erice. Virgilio, il famoso poeta romano, invece, attribuisce ad Enea la sua fondazione.

Segesta, una delle principali mete turistiche della Sicilia archeologica e l'eterna nemica di Selinunte, subì una rapida ellenizzazione dopo l'arrivo dei Greci. Nel 426 a.C. cercò di allearsi con Atene, ingannando gli ambasciatori ateniesi sulle proprie ricchezze, ma dovette sopportare le conseguenze della sconfitta della stessa Atene da parte di Siracusa (420 a.C.). in seguito, fu la prima città siciliana a dichiarare fedeltà al nascente Impero Romano. La pronta dedizione ai Romani procurò a Segesta importanti favori, come la libertà e la concessione di vasti territori.
Nel V secolo d.C., ebbe inizio il decadimento della città, la quale fu distrutta dai Vandali e dai Saraceni. Di Segesta, oggi restano solo il Tempio del V secolo a.C. ed il Teatro del III o II secolo a.C.. Poco sappiamo del maestoso Tempio dorico, reso ancor più affascinante dalla sua aura misteriosa. Esso era il principale monumento di Elimi, fiorente città greco-romana devastata nel Medioevo. Racchiusa tra le montagne, questa struttura di 36 colonne che si innalzano in perfetta armonia di proporzioni, è situata su una bassa collina al di sopra del burrone in cui si dice che le truppe siracusane, dopo la loro vittoria nel 307 a.C., abbiano gettato 8000 segestani. Il Tempio è databile intorno al 426-416 a.C., ma evidentemente non fu terminato.
All'ingresso sono disponibili un parcheggio, una biglietteria ed un bar. Il biglietto dà la possibilità di accedere anche al Teatro, unico altro ricordo dell'antica Egesta, a circa 2 chilometri di distanza, venti minuti di cammino; la strada è vietata alle auto, ma durante la stagione estiva passa una navetta ogni trenta minuti. Il panorama dalla strada e dal teatro è superbo. Nella zona si stanno compiendo immensi scavi e stanno emergendo vestigia di edifici risalenti a diverse epoche. La stupenda, ampia campagna è ricca di bagli, tradizionali fattorie fortificate. Le visite serali o mattutine sono incantevoli.

Salendo la strada che porta al Monte Barbaro a 415 metri, si possono osservare le rovine del Tempio. Lassù si trova il Teatro ellenistico, databile intorno alla metà del III secolo a.C., che venne restaurato dai Romani durante il loro dominio. È anche questo uno dei più bei teatri classici, sia per lo stato di conservazione sia per la sua posizione. Si apre a semicerchio con un diametro di 62 metri, con una grandiosa scalinata divisa in 7 cunei e scavata nella roccia. La scena si apre veso il Golfo di Castellammare, in un panorama meraviglioso. In estate vi si svolgono commedie e concerti musicali (per info: tel. 0924 950 523 biglietteria 0924 953 013 www.calatafimisegesta.com). 

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