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Taormina

il gioiello Siciliano

Taormina

Taormina è la località più famosa e affascinante della Sicilia, una cittadina bucolica, prima fra tutte le località turistiche di risonanza internazionale, nella quale confluiscono migliaia di turisti da ogni parte del mondo.
Taormina si compone di colle, di rupe e di mare; è una unica composizione cromatica di roccia, di insenature, di isole, di suggestive piazze, di strade profumate e adornate di colorati fiori, di eleganti boutique, ed è anch'essa un misto di remoto e di contemporaneo nella sua tipicità.

Mite il clima, ottima l'attrezzatura ricettiva, estremamente ricco l'artigianato e vario il conforto per il soggiorno, la città vanta uno dei panorami più singolari del mondo con alla sua destra l'Etna e di fronte il mare aperto che spazia dal Capo di Alì fino al Capo Spisone, alla foce del fiume Alcantara.

Da Capo di Taormina, percorrendo una strada che ragginge i 204 m di altitudine, ricca di ville e di palazzi, si giunge in Taormina che prende il nome dal Monte Tauro e che vanta la sua singolare bellezza dalla varietà e dai contrasti dei motivi architettonici, urbanistici e paesaggistici, dallo splendore assoluto dei suoi colori e dei suoi lussureggianti giardini, dalla ricchezza della sua archeologia e dei suoi monumenti.

La storia dice che è stata abitata da almeno tre millenni. Il suo primo insediamento documentato fu la colonia greca di Tauromenion, fondata nel 403 a.C. da rifugiati provenienti dalla vicina Naxos, una città greca distrutta da Siracusa. La colonia, sotto i Romani fu per un breve periodo la capitale della Sicilia Bizantina, sino alla conquista degli arabi nel 902 e dei Normanni nel 1708. I primi visitatori furono personaggi di spicco, inglesi e tedeschi, nel corso del XVIII secolo, tra i quali lo scrittore tedesco JW Von Goethe (1749-1832), il quale affermò che “Taormina è un lembo di paradiso sulla terra". Nel 1850, tuttavia, l'inglese WH Bartlett, lamentando la locale mancanza di imprese ed infrastrutture, osservò che " Taormina non è un luogo in cui un viaggiatore può indugiare ad esplorarlo, un luogo unico che avrebbe potuto fare la fortuna dei padroni di casa,".Tutto questo sarebbe cambiato dopo il 1866, quando il paese fu congiunto alla città di Messina dalla prima stazione ferroviaria, consentendo un più facile accesso ai visitatori, e ancora dopo il 1874, quando fu costruito il primo hotel di Taormina, il Timeo, ancora oggi in attività. Oggi la città vanta più di 60 hotels. Nel tempo, il borgo divenne una stazione invernale preferita dai turisti tanto da concorrere con i ritiri della Costa Azzurra. L'imperatore tedesco Guglielmo II visitò Taormina nel 1896, e successivamente, nel 1906 dal re inglese Edoardo VII. Dopo la prima guerra mondiale, scrittori, artisti, esuli fecero di Taormina la loro casa, tra cui lo scrittore inglese DH Lawrence (1885-1930), che visse qui dal 1920-1923. Anche agguerriti soldati furono sedotti dalle meraviglie della città, come il maresciallo tedesco Kesselring nel 1943.

Nel 1950 il paese divenne ancor più rinomato con l'avvento del Festival del Cinema, attirando visitatori altrettanto celebri, tra cui Orson Welles, John Strinbeck, Greta Garbo, Rita Hayworth, Cary Grant, e Salvador Dalì. Tutt'oggi, il Festival Internazionale del Cinema, è un importante appuntamento che la cittadina offre ogni anno a luglio, nel corso del quale vengono assegnati i David d'oro ai miglior film prodotti. Proprio in Taormina, Truman Capote scrisse “Colazione da Tiffany” e “A sangue freddo”, e Tennessee Williams scrisse “Un tram chiamato desiderio” e “La gatta sul tetto che scotta”.

Si giunge a Taormina, provenendo da Messina verso Catania, dopo aver sormontato il Capo di S. Andrea, che si proietta nel mare tra l'insenatura di Mazzarò a sinistra che sembra quasi una zona lacustre serrrata da due braccia di scogli, e quella dell'Isola Bella a destra, svettante di lussureggianti alberature mediterranee. Se a Taormina si arriva in treno, si ha la sorpresa di sbarcare in una stazioncina in stile liberty, quella di Giardini, costruita all'inizio del 1900. La salita della stazione verso il paese scorre tra siepi fiorite, passa di fronte al Casinò e ginge fino all'ingresso di Porta Messina da dove parte Corso Umberto, che è la strada principale del paese ed è una vera e propria passerella fatta di eleganti boutique, negozi di souvenir, lussuosi caffè, balconi fioriti di palazzi e di edifici storici e, numerose chiese. Gran parte del centro della città è pedonale e i parcheggi quasi impossibili da trovare, ma si può raggiungere facilmente il centro con le navette, i bus o con la funivia. Una volta attraversata Porta Messina, il corso si apre immediatamente su Piazza Vittorio Emanuele II, costruita sul sito del foro romano. L'edificio principale della piazza è Palazzo Corvaia, sulla destra, risalente al XIV secolo, con una torre centrale del X secolo, decorato con un singolare contrasto di bianco e nero della pietra lavica utilizzata per molti edifici della zona. Il palazzo è sede del centro per i visitatori della città e, del piccolo Museo Siciliano d'Arte e Tradizioni Popolari (tel. 0942 23 243), dove al suo interno puoi trovare una collezione divertente e talvolta eccentrica di arte popolare e di artefatti. All' interno del palazzo troviamo il salone principale, d'epoca normanna, chiamato 'Sala del Parlamento' perché fu la sede del parlamento siciliano, nel 1410, quando vi fu l'incontro per discutere del successore per il reale aragonese decaduto. A sinistra del palazzo, vi è la Chiesa di Santa Caterina, del XVII secolo, in parte costruita sui resti dell'Odeon, o Teatrino Romano, un teatro romano del primo secolo, di appena 200 posti. Proseguendo lungo il Corso, passando da una piccola strada laterale (via Naumachia) si giunge al Naumachia, i resti di una grande struttura rappresentante una imponente fontana o profondo bacino costruita dai romani, forse utilizzata per ospitare spettacolari giochi d'acqua.

Tra le sue tante particolarità, Taormina ha anche la prerogativa di condensare gli stili architettonici più disparati, che durante la sua storia hanno finito per ammucchiarsi infatti l'uno sull'altro. Così che nel brevissimo spazio occupato dal centro storico, spicca ancora oggi l'armonica fusione di testimonianze medievali, rinascimentali e barocche, mentre alcune delle zone periferiche accolgono i maestosi resti della civiltà ellenica e dell'epoca romana. Il Teatro Antico, di origine greca, è sempre stato la prima meraviglia taorminese a cui il turista deve rendere omaggio. Sapientemente sistemato in una cavità naturale della montagna, col risultato di uno sfondo panoramico che fa spettacolo di per sé, il teatro venne parzialmente rinnovato durante la dominazione romana.

C'è poi da scoprire la Taormina medievale, quella che visse momenti di splendore con gli Angioini e gli Aragonesi e, che è tutta concentrata intorno alla Piazza IX Aprile, con la sua fiorita balconata panoramica a strapiombo sul mare. Il suo nome si riferisce alla data in cui, nel 1860, i cittadini di Taormina si ribellarono al dominio borbonico durante la battaglia per l'unificazione d'Italia. Nella piazza, troneggia la medievale Torre del'Orologio, accanto alla Chiesetta bianca di San Giuseppe, costruita alla fine del '600. dall'altro lato, in faccia alla torre, c'è l'ex Chiesa di Sant'Agostino, oggi biblioteca comunale, edificata nel 1448. Proseguendo su Corso Umberto, si arriva al Duomo di San Nicola, che nel XII secolo fu costruito sul posto di una basilichetta medievale e che fu ancora ritoccato nei secoli XV e XVI. A pochi passi dal portale rinascimentale del Duomo, si erge una fontana del 1635, sistemata su gradoni, con l'emblema di Taormina al vertice (una centauressa, incoronata, che tiene in una mano il mondo e nell'altra lo scettro del potere).
La zona più a est della cittadina è ricca di edifici rinascimentali, mentre nella parte ovest si intrecciano i vicoli e le scalinate invase dalle cascate viola di bougainvilée; questa è la parte della città che più dimostra l'esistenza di un inconfondibile stile taorminese, risultante dalla felice convivenza di motivi gotici, arobo-normanni e barocchi.

Il corso, si conclude a pochi passi oltre Porta Catania (1440), al fianco della quale, sulla sinistra, vi è Via del Ghetto, un tempo il quartiere ebraico della città, fino a quando gli ebrei furono cacciati dalla Sicilia nel 1492. Proseguendo, si giunge al Palazzo dei Duchi di Santo Stefano risalente al XV secolo, che ospita mostre d'arte. Mantenendo la sinistra, oltre il palazzo, si arriva in Piazza San Domenico, sede del San Domenico Palace Hotel, inaugurato nel 1894 e ancora oggi uno degli alberghi di lusso più importanti di Taormina. Gran parte di questa parte della città è stata gravemente danneggiata dai bombardamenti alleati nel luglio 1943. Ma tornando nei pressi di Porta Catania, prendendo uno dei vicoli a ridosso del corso della Vecchia Badia, si giunge in Via Circonvallazione 30, sede di un piccolo museo archeologico (tel 0942 620 112, chiuso il lunedì). Circa 300 metri al di là della Badia, un sentiero porta fino al santuario della Madonna della Rocca e al Castello Saraceno. Di grande attrattiva è il piccolo borgo di Castelmola, dove Winston Churchill veniva a dipingere e sostare presso il Caffé San Giorgio (Piazza Sant'Antonio 1, tel 0942 28 228, chiuso il martedì nel periodo invernale), fondato nel 1907 e tuttora in attività.
Un'insuperabile meraviglia taorminese sono i giardini pubblici, affacciati su uno strapiombo panoramico che guarda dritto in faccia all'Etna. Si tratta dell'ex villa privata di una ricca inglese innamorata di Taormina, che morendo la lasciò in eredità al Comune. Abbondano piante rare e una splendida vegetazione tropicale, oltre a tanti gabbioni in muratura che la vecchia proprietaria aveva fatto costruire per le sue tante scimmie.

Se dall'alto del borgo di Taormina ci si avventura in direzione della costa, si ha la fortuna di approdare su alcune tra le più belle spiagge della Sicilia orientale. Mazzarò è il lido più consueto di Taormina; è una baia delimitata da due grandi speroni di roccia, che la separano dall'insenature dell'Isola Bella. Guarnita dal suo ciuffo di verde, l'Isola Bella sbuca come un'apparizione da un mare turchese come quello delle cartoline. Via mare, dall'Isola si raggiungono in breve tempo la Grotta Azzurra e gli imponenti faraglioni di Capo Taormina. Procedendo nella direzione di Catania, si arriva ai lidi di Giardini Naxos la zona costiera più turistica insieme a Letojanni. 

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